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Archive for ottobre 2008

Uno Skype Phone

Uno Skype Phone

State partendo per il Giappone con la vostra fierissima opzione wind o di qualsiasi altro operatore che vi ha promesso che con 5 euro di attivazione potrete tranquillamente telefonare dal Giappone, anche se a cifre esorbitanti? (cito wind per esperienze di vita vissuta) Beh…vi hanno preso per i fondelli perché la prima domanda che dovevano farvi (e scommetterei qualunque cosa che non ve l’hanno fatta!) è: che tipo di cellulare hai?

Non sono esperta e onestamente non ci ho capito molto ancora adesso, molti mi hanno detto che il quadriband dovrebbe funzionare e gli altri si attaccano, altri dicono che è una questione di avere o meno la tecnologia UMTS ( e mi sembra più accreditata la seconda ipotesi), un’opinone interessante l’ho trovata qui:  http://viaggi.ciao.it/In_generale__Opinione_659215

La cosa migliore sarebbe affittare un cellulare in Giappone, ma costa un bel po’…Mi sembra 10 euro al giorno o giù di lì…

Di comprarne uno là non se ne parla…devi avere la residenza…(o conoscere un giapponese che se lo intesti a nome suo)…Il sistema funziona un po’ come l’ operatore 3 da noi, il cellulare praticamente te lo regalano, ma devi fare l’abbonamento.

Per salutare amici e parenti la cosa migliore è acquistare una scheda per i telefoni pubblici a 1.000 yen (circa 7-8 euro), bisogna grattare il codice con una moneta e poi inserirlo insieme ai vari prefissi e al numero da chiamare…ovviamente se sbagliate vi risponderà una voce registrata che parla solo in giapponese…un po’ macchinoso ma efficace…

La soluzione a tutti i problemi sembra essere Skype Phone, in vendita anche (o forse è meglio dire soprattutto) in Giappone, che vi permette di utilizzare qualsiasi linea wireless pubblica (di solito ogni albergo o ryokan ne ha una) per chiamare gratuitamente i vostri contatti skype e a una cifra irrisoria telefoni fissi e cellulari (per i cellulari forse un po’ meno irrisoria) in tutto il mondo.

Comunque ripeto: ancora adesso non ci ho capito molto, quindi se qualcuno avesse informazioni più precise e volesse postarle in un commento sarebbe una cosa molto gradita 😉

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Acero

Acero

Con l’arrivo dell’autunno anche quest’anno inizia in Giappone il Momijigari ( 紅葉狩り ), la caccia all’acero giapponese. Come per l’hanami (花見) in primavera, ovvero la contemplazione dei fiori di ciliegio, i giapponesi possono seguire la mappa della mutazione di colore delle foglie di acero direttamente sui telegiornali. Purtroppo, a causa dell’effetto serra che ha fatto ritardare questo splendido spettacolo, ho visto solo qualche sparuto gruppetto di foglie che iniziavano a imporporarsi (vedi foto, per la quale ringraziamo Beatrice). Mi consolo con questo bellissimo video preso da youtube che voglio condividere con tutti voi:

Mi rimane un dubbio, se qualche esperto di giardinaggio mi potesse illuminare gliene sarei molto grata: che differenza c’è tra il goshiki kaede (acero tridente o buergeriano) e il momiji (acero palmato)? L’unica cosa che ho notato essendo ignorante nel campo della botanica è che le foglie degli aceri giapponesi sono molto più piccole di quelle degli aceri “nostrani”, il che le rende incredibilmente kawaii (prima o poi scriverò un articolo sul concetto di kawaii, ovvero di “carino” in Giappone). Prima del viaggio in Giappone avevo visto gli aceri giapponesi solo in forma bonsai e quindi pensavo che le foglie fossero piccole perché era piccolo tutto l’albero…Morale della favola: voglio assolutamente un bonsai di acero giapponese!!! Vedremo se questo malcapitato futuro alberello riuscirà a sopravvivere nelle mie mani…I precedenti non sono stati molto fortunati…

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Pasmo card
Pasmo card

La Pasmo card è una tessera ricaricabile che permette di viaggiare su treni e linee metropolitane nella zona di Tokyo. Non ci sono vantaggi economici nel suo utilizzo, ma è molto pratica perché vi fa risparmiare tempo e fa molto “cool”. Perché direte voi…diciamo che fa sembrare molto integrati nel sistema giapponese…immaginatevi in questa enorme metropoli che è Tokyo…Fatto? (come direbbe Fiorello mentre imita un famoso conduttore di programmi televisivi per bambini) Preferite impazzire dietro a micro bigliettini e spiccioletti di questa moneta sconosciuta che è lo Yen o passare fieramente la vostra pasmo su un lettore e proseguire a passo spedito oltre i tornelli? Beh…io e le mie amiche abbiamo preferito la seconda soluzione. Ovviamente, con la fortuna che mi contraddistingue la mia si è smagnetizzata 3 volte e vi assicuro che non è bello quando cerchi di passare e il lettore ti spara una luce rossa e suona minaccioso come a dire -Dove vuoi andare tu?- In questi casi bisogna andare dall’addetto vicino ai tornelli e spiegare nel vostro comprensibilissimo giapponese (cerrrto) che c’è qualcosa che non va…lui, gentilissimo, rimetterà tutto a posto. La stessa cosa succederà se davanti al tornello iniziereta a imprecare a voce alta – Ma cosa c…o c’è che non va? Non è possibile, è la terza volta che succede!!- Questo però lo sconsiglio, vi smaschererà subito come italiani in vacanza e l’aria cool della tessera svanirà subito. (ma quando ce vo’…ce vo’!). Se vi si smagnetizza frequentemente controllate il vostro portafogli…se ha il muso incarognito di P-chan e una calamita come chiusura probabilmente il colpevole è lui…se la togliete dal portafogli, la tenete nel passaporto e continua a smagnetizzarsi, forse il chip del passaporto è il colpevole…o forse siete sfigati come me…

Esperienza di vita vissuta a parte: per avere la card basta andare in uno sportello automatico con dicitura pasmo, che si trova in tutte le stazioni metropolitane di Tokyo e inserire 1.000 o più yen. ( più o meno 8 euro…due settimane fa 7 euro…finirà di salire questo yen?!? O di scendere il valore dell’euro…chi può dirlo?) 500 andranno per il deposito, il resto sarà utilizzabile. Quando l’importo finirà basterà reinserire la tessera e ricaricarla con altro denaro sonante. Con questa tessera potrete anche acquistare cibo o altro nei negozi abilitati. Passando per i tornelli all’ingresso verrà memorizzata la vostra stazione di entrata, in uscita vi verrà defalcata la cifra della tratta percorsa.
Semplice no?
C’è anche un modo per farsi restituire il credito residuo della card e il deposito, basta chiedere all’addetto allo sportello…ma io l’ho scoperto troppo tardi….

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Non me ne abbiano i fumatori, ma chi mi conosce lo sa, per vari motivi odio il fumo, primo su tutti il fatto che mi provochi crisi d’asma allergica di varia intensità…

Il rapporto dei giapponesi con il fumo è quanto meno singolare: è vietato fumare sui treni, anche se su alcuni esiste ancora una carrozza fumatori (ovviamente io sono salita proprio su quella nello Shinkansen! Ho rischiato la vita e ho superato il record di apnea su treno trasportando valigie pesantissime!), mentre è permesso fumare in quasi tutti i locali pubblici…purtroppo…per lo meno a Kyoto…Mi ha salvato l’aria condizionata, diciamo che i locali sono molto ventilati. Vi chiederete voi…dov’è la stranezza? La particolarità sta nel fatto che è vietato fumare…all’aperto! Si trovano solo alcuni angolini fumatori…e ho sentito parlare di cabine per fumatori, anche se non le ho viste…In effetti è bello camminare senza che nessuno ti bruci la giacca con un mozzicone o senza la necessità di superare chi ti sta camminando davanti con la sigaretta che proietta il suo residuo tossico proprio sulla tua faccia…ma non è meglio il contrario, come da noi? Ovvero che all’aperto fai quello che vuoi e nei locali rispetti il tuo vicino? Mistero….

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Hikaru no go

Hikaru no go-copertina dellundicesimo volume
Hikaru no go-copertina dell’undicesimo volume

La mia passione per il Gioco del go è nata da questo fantastico fumetto, scoperto per caso!

Un giorno mi è capitato tra le mani il primo volumetto…Guardo la copertina e penso…Wha…guarda sto tipo con i capelli mezzi biondi…gioca a go? e cos’è il go?…bah…Questo manga sarà un’imitazione di Yu-gi-ho…va beh…leggiamo…
Dopo poche pagine mi sono veramente pentita dei miei primi commenti! Brutta cosa l’ignoranza! Il manga è fantastico, basti pensare che il disegnatore è Takeshi Obata…Vi dice niente il titolo Death note? Ovviamente le atmosfere sono un po’ diverse…Anche perché l’autore è diverso…anzi l’autrice: la maestra Yumi Hotta. Supervisionata da Yukari Umezawa giocatrice professionista giapponese 5° Dan.
Lo consiglio veramente a tutti! Leggendolo potrete imparare molto, sia sulle regole del gioco, sia sulla cultura giapponese.
Questo manga ha contribuito a diffondere la conoscenza del gioco del go anche all’estero e soprattutto lo ha fatto riscoprire anche ai giovani giapponesi, che iniziavano a considerarlo un gioco “da anziani”.
Qui di seguito la prima parte della prima puntata dall’anime, che ricalca abbastanza fedelmente il manga, ormai di difficile reperibilità in Italia, visto che alcuni numeri sono esauriti (speriamo in una ristampa a breve!). Su YouTube le dovreste trovare tutte, però subbate in inglese o spagnolo….Per l’italiano dovremo aspettare ancora un po’ temo…
Adoro anche le sigle!!
Attendo commenti!

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Il go

Goban

Goban

Che dire su questo splendido gioco? Per le spiegazioni tecniche vi rimando al sito della Figg (Federazione Italiana Giuoco Go) www.figg.org visto che non saprei spiegarvi il gioco meglio di loro! Ma non vi preoccupate, scriverò molti articoli sul go (detto anche Igo) visto che da novembre aprirò un go club all’interno del negozio Higashi no kaze. Per ora il numero dei soci ammonta al consistente numero di …1 persona, ovvero io! Accorrete numerosi! Non fatemi giocare da sola!!

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Japan rail pass

Japan rail pass

Come molti sapranno il Giappone è famoso per l’efficienza e la pulizia dei mezzi pubblici, treni in primis, basta nominare lo Shinkansen.

Senza contare che il controllore, che chiamo così perché controlla (non se hai il biglietto, senza non avresti potuto accedere al binario, ma che tutto vada bene), ogni volta che entra o esce da un vagone, saluta i passeggeri inchinandosi… e se vede una cartaccia o anche solo un pelucco lo raccoglie con i suoi bei guanti bianchi!

Stessa cosa la ragazza con il carrello delle vivande!

L’unica pecca è il costo…la qualità se la fanno pagare bene!

Una soluzione valida per noi stranieri è utilizzare il Japan Rail Pass, ovvero un pass, come dice il nome stesso, per poter utilizzare liberamente i treni della linea JR . Si può scegliere il pass da 7 , 14 o 21 giorni per tutto il Giappone o per zone specifiche, con durata diversa (3, 5, 10 giorni…consecutivi o con sistema “flessibile entro un mese”)

Anche questo ovviamente ha un costo abbastanza elevato, però è molto pratico (per accedere ai treni basta mostrarlo all’addetto allo sportello vicino ai tornelli di ingresso e di uscita) e se sfruttato bene risulta conveniente.

Nel mio caso ho richiesto il pass da 7 giorni per tutto il Giappone, visto che dovevo andare da Kyoto a Tokyo. Mi è costato circa 200 euro (tantissimo, direte voi), ma considerato che solo lo Shinkansen mi sarebbe costato circa 120 euro è stato un affare! Senza considerare che ho percorso 476.3 km in 2 ore e 45 minuti…e poi l’ho utilizzato per una bellissima gita a Nara e per girare Tokyo in lungo e in largo con la linea Yamanote.

La procedura per ottenerlo è la seguente:

dal proprio paese d’origine, nel nostro caso l’Italia, si contatta un’agenzia abilitata alla vendita del Japan Rail Pass. Io l’ho richiesto tramite la Jalpak (www.jalpak.it), sono stati gentilissimi ed efficienti(per prenotazioni booking-it@jalpak.it)  Consiglio di prenotarlo almeno 3 settimane prima per precauzione, anche se in una settimana dalla richiesta la questione era già risolta. Il pagamento di solito avviene tramite bonifico e inviando la scansione del pagamento si velocizza di molto la pratica. Dopo qualche giorno si riceverà casa il vaucher che andrà cambiato negli appositi uffici in Giappone.

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Appena tornata dallo splendido Paese del sol levante mi accingo a inaugurare questo blog con ancora il jet lag che mi stordisce…Ebbene sì, sono stata in Giappone per la prima volta e spero di poterci tornare presto…più e più volte..

Quest’anno conto di realizzare il sogno di una vita, ovvero aprire un’attività che mi permetta di essere sempre immersa nella cultura giapponese. Per questo motivo il 15 novembre inaugurerò il negozio Higashi no kaze, omonimo di questo blog, che sarà un po’ japan shop, un po’ libreria specializzata, un po’ scuola… dedicato a chiunque ami come me la lingua e la cultura giapponese.

Un in bocca al lupo sarà sempre gradito, visto che aprire un’ attività di questi tempi (soprattutto senza grossi fondi) è veramente da pazzi! Ma che dire…o adesso o mai più…

Vi terrò informati!

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