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Archive for the ‘viaggio in Giappone 2010’ Category

Continua la carrellata di video-reperti del viaggio in Giappone del 2010.
Qua abbiamo un gruppo di artisti che si esibisce in uno spettacolino per bambini improvvisato al parco di Ueno; sullo sfondo potete notare i ciliegi in fiore visto che eravamo a fine marzo.
Mi ha colpita molto il fatto che in giro ci fosse un solo bambino, senza contare che in effetti anche gli adulti erano pochi, ma gli artisti hanno continuato a esibirsi come se ci fosse stato un folto pubblico, altro esempio di coerenza giapponese. The show must go on!
Vediamo chi indovina per primo la canzone del secondo video! Un piccolo aiutino: era la sigla di un famoso film di animazione uscito in quel periodo in Italia. 😉

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Finalmente si conclude la carellata di video traballanti sulla mia ricerca notturna! Mi scuso per la scarsa qualità dei video, infatti ho aspettato molto a caricarli perché pensavo non fossero all’altezza;  rivedendoli però ho provato una sorta di tenerezza, per me sono ricordi importanti e mi ha fatto piacere condividerli con voi. Ho trovato molti altri video, presto caricherò anche quelli e continuerò la cronistoria del mio viaggio in Giappone del 2010, anche se con 2 anni di ritardo! XP

Per chi non si ricordasse cosa sia lo “stronzo dorato”, vi rimando al primo post sul viaggio in Giappone:

https://higashinokaze.wordpress.com/2010/03/08/viaggio-in-giappone-2010/

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Lavori in corso! E qui parte la mia invettiva contro il drama Binbo danshi. Beh, non è bellissimo, ma nemmeno così terribile come dico.

Per chi volesse dargli un’occhiata:

Binbo danshi 1 sub eng

Devo anche fare un’altra rettifica, nel video dico che l’arubaito ( アルバイト) è un lavoro notturno, in realtà è qualsiasi lavoretto temporaneo part time, diurno o notturno che sia.

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Continua il lungo delirio notturno e la visione dell’enorme statua del Niimi (che all’epoca non conoscevo) non aiuta XD

Ed ecco il Niimi in tutto il suo splendore, visto che nel mio video non si vede molto bene:

Ecco il sito relativo:

http://www.kappabashi.or.jp/shops/117.html

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Il delirio nella notte continua, peggiorando oserei dire, con una splendida sorpresa, anche se l’inizio sembra quello di un classico film dell’orrore! XD

Peggiora anche la mia intolleranza nei confronti della mia voce gracchiante, ma va beh…

 

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Savona 2012:

rimettendo in ordine vecchi file emergono sconcertanti e imbarazzanti video. Ovviamente decido di pubblicarli, quindi improvvisamente ci ritroviamo nel…

Giappone 2010, Tokyo, Ueno.

Dopo aver perso l’ultimo treno mi lascio andare a deliranti monologhi.

Prima e seconda puntata, purtroppo ne seguiranno altre! XD

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Osaka è veramente stupenda, per quel poco che ho potuto vedere.

Scesi alla stazione di Nanba, abbiamo potuto assistere alle performance degli street-dancer! A qualsiasi ora potete trovare ragazzi e ragazze di qualsiasi livello, dai principianti assoluti ai geni dell’hip hop, che si allenano davanti agli specchi della piazza della stazione.  Se fossi stata da sola e meno stanca sarei stata tentata di unirmi a loro! ^^

Ci siamo subito diretti verso il quartiere del divertimento di Osaka, Dotombori, vicino al fiume omonimo. Subito per modo di dire, visto che siamo andati nella direzione opposta…fortunatamente le vie principali sono così luminose e chiassose che ci siamo subito accorti che stavamo prendendo la direzione sbagliata e siamo tornati indietro.

fiume Dotombori

Non riesco a togliermi dalla testa che Osaka sia la Napoli del Giappone. Sarà per il forte accento del dialetto del Kansai..sarà perchè la gente è molto più aperta rispetto al comportamento di un giapponese medio…saranno le insegne un po’ “tamarre”, sarà il chiasso che fanno i “buttadentro” che cercano di attirare clienti…non so..è una sensazione…

insegna

C’è un detto giapponese che dice: “A Kyoto ci si può rovinare per un kimono, a Osaka per una cena” (Osaka no kuidaore, Kyoto no kidaore). Beh..noi ci siamo accontentati di un ottimo Okonomiyaki e non siamo andati in rovina…la cosa carina è stata che non appena abbiamo detto “quasi quasi mangerei un okonomiyaki” è comparsa una ragazza che ci ha messo in mano due volantini che davano diritto a una bibita gratis e ci ha praticamente trascinati dentro il locale dove lavorava, un okonomiyakiya, appunto! La differenza sostanziale rispetto a quelli mangiati a Tokyo è che qua ce li hanno portati già cucinati. Ottimi, così buoni che mi sono dimenticata di fotografarli prima di iniziare a mangiare:

Okonomiyaki

E’ stata proprio una splendida serata, peccato che non ci sia stato più tempo per goderci la movimentatissima Osaka!

Sarà per la prossima volta…

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Dopo aver dormito pochissimo come al solito perché  ho passato la nottata dai pc a fare discorsi su progetti di vita futura con il nostro amico italiano Emiliano (ma quante possibilità ci sono di incontrare in un ostello a Tokyo una persona italiana che si conosceva già?),  ci siamo tranquillamente preparati al check out. Troppo tranquillamente in effetti, perché alla fine abbiamo dovuto affrontare una corsa contro il tempo con valige a carico per prendere lo shinkansen Hikari delle 12.33 (che ovviamente è partito spaccando il secondo), per Shin Osaka.

Siamo miracolosamente riusciti a salire e, ormai tranquilli, abbiamo consumato il nostro bento a base di sushi.

il mio sushi-bento

Sayonara, Tokyo!!

Purtroppo abbiamo commesso un grosso errore: appena arrivati a Shin Osaka siamo saliti su un treno della JR per Osaka e usciti dalla stazione abbiamo iniziato a cercare l’albergo seguendo la cartina che avevo disegnato io…in teoria sarebbe dovuto essere vicinissimo alla stazione..Non trovandolo, dopo un po’ decido di chiedere all’ufficio informazioni, dove mi danno un pieghevole con un elenco di vari alberghi, tra i quali il Mikado, dove avevo prenotato, e mi indicano sulla cartina un punto preciso dicendo :<è qui!>.

C’era comunque qualcosa che non mi convinceva nella cartina, più che altro nella forma che disegnavano le strade..capisco su quella disegnata da me, ma su quella stampata! Comunque abbiamo continuato a girare per più di un’ora…morale della favola…eravamo nei pressi della stazione sbagliata! Ovvero, eravamo usciti da quella di Osaka, ma il nostro albergo era sì a Osaka, intesa come città, ma nel quartiere di Shin Imamiya! Non avevo considerato che Osaka era la seconda città più grande del Giappone!!! Mea culpa!!!

Vi chiederete come mai non ce ne siamo accorti subito…ci traeva in inganno il parco giochi sulla sinistra, presente sia a Shin Imamiya che a Osaka station…

Purtroppo in questo modo abbiamo perso un sacco di tempo e tra una cosa e l’altra è saltata la visita al castello di Osaka…sigh…

Appena arrivati alla stazione giusta è stato molto facile trovare l’albergo, che consiglio vivamente a tutti, perchè economico, accetta carte di credito senza sovrapprezzo (cosa che non fanno tutti , fate attenzione), pulito, con camere spaziose e con una bella vista,  munito di ogni confort (ciabatte, asciugamani, spazzolino e dentifricio usa e getta, yukata, televisione in camera, phon nel bagno, internet gratis nella hall…). Il wc era in comune, ma c’era anche un sento, ovvero un bagno pubblico, all’interno dell’albergo…Uniche due pecche: un po’ di puzza di fumo nei corridoi (anche il portinaio fumava) e un orario un’po’ scomodo per l’accesso al sento da parte delle done: dalle 6.30 alle 8.00 di mattina e dalle 21.30 alle 0.00 di sera..per gli uomini invece dalle 8.05 alle 10.00 di mattina e dalle 16.00 alle 21.30 di sera.

Ecco il link dell’albergo, per chi fosse interessato:

http://www.chuogroup.jp/mikado/index_.html

Dopo esserci sistemati iniziamo a studiare dove trascorrere la serata.

Continua…

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La mattinata è volata via…abbiamo dormito fino a tardi perché la nuovissima sveglia rosa da 105 yen non era stata settata correttamente e quindi non ha suonato.

Pranzo veloce e poi di corsa a sbrigare le pratiche per attivare il Japan rail pass.

Abbiamo quindi deciso di ritentare con il giardino imperiale, ma probabilmente era troppo tardi, le 16.45, e l’ingresso era chiuso. Dopo tre tentativi, uno risale allo scorso viaggio, penso proprio che l’imperatore non mi voglia bene…Che amarezza!

Ho scattato quindi nuovamente alcune foto dall’esterno…

Palazzo dell'imperatore a Tokyo (mura esterne)

L’appuntamento con la mia amica giapponese Asako era per le 18.30, quindi abbiamo deciso di andare a Tsukishima a piedi da Shimbashi in modo da vedere un pezzettino di Ginza.

Siamo arrivati fino al mercato del pesce di Tsukiji, onestamente non penso di essermi persa molto non andandoci  alle 5 del mattino, la puzza di pesce era insopportabile anche solo a passarci vicino! Comunque è solo una mia supposizione, magari mi sarebbe piaciuto, non so…

Abbiamo visto uno splendido paesaggio in stile Newyorkese al creposcolo, con grattacieli illuminati che si riflettevano sull’acqua, molto suggestivo…tra di essi spuntava anche la torre di Tokyo…

Purtroppo siamo arrivati puntualissimi davanti alla stazione di Tsukishima, ma la suddetta stazione è enorme!!! Quindi per trovare il luogo dell’appuntamento abbiamo impiegato 20 minuti!! Per fortuna sono riuscita a telefonare ad Asako!

Ma parliamo di Asako:

Asako è meravigliosa! L’unica giapponese che riesce a perdersi con una cartina in mano in una strada di 500 metri..peggio di me…incredibile! ^^

Ci abbiamo impiegato un bel po’ di tempo per cercare il locale, poi più per una botta di fortuna che per  altro, alla fine lo abbiamo trovato.

Asako ci aveva detto che avrebbe mangiato l’okonomiyaki ma non il monja (simile all’okonomiyaki, ma con ingredienti diversi e un po’ più liquido) e questa premessa è importante per quello che è accaduto dopo:

Entriamo nel locale e Luca fa un po’ la faccia contrariata quando scopre che gli unici posti rimasti sono quelli con il tavolino dove bisogna sedersi sul tatami in seiza. L’omino del ristorante, molto scortesemente, ci fa notare che se non ci va bene in giro ci sono un sacco di altri locali (strano per un giapponese! o_O ).

Decidiamo di sederci lo stesso. Da bere chiediamo acqua, non essendo amanti dell’alcool, e ci viene risposto che non avevano acqua … *_*

Ripieghiamo su del tè oolong e poi arriva il bello: Asako dice che non vuole mangiare il monja e chiede la lista degli okonimiyaki…il proprietario dice: “ma questo è un ristorante di monja!Non facciamo okonomiyaki!” e riprende con la solita solfa dei mille locali nelle vicinanze..

A questo punto ci alziamo, ci rimettiamo le nostre scarpine e le nostre giacchette e ce ne andiamo seri seri…per poi scoppiare a ridere subito fuori!! Hahahaha! Il locale aveva cambiato gestione, prima era un locale che faceva okonomiyaki!!

Finalmente poi troviamo un ottimo locale e trascorriamo una serata molto piaevole.

Grazie ad Asako san per l’ottima cena (io mescolavo gli ingredienti, Asako  cucinava e Luca… mangiava con gusto!) e per la compagnia divertente!

Un ringraziamento anche ai ragazzi del tavolo vicino che hanno fatto assaggiare a me e Luca il famigerato monja..che non era poi così male, anzi!

Io sono diventata una fan dell’okonomiyaki!

okonomiyaki al bacon, che buonooooo!!!

Domani proveremo quelli di Osaka per testare le differenze!

Prima di tornare all’ostello siamo scesi a Ikebukuro per una passeggiatina, solo che faceva molto freddo e quindi siamo entrati in una sala giochi, dove per la prima volta ho provato il video gioco del ballo! Poi una partitina al mio gioco preferito, ovvero “Taiko no tatsujin” e dopo siamo tornati ad Asakusa.

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Notte totalmente insonne!

Alle 3.30 circa mi sono svegliata e mi sono attaccata al pc…ho guardato anche una puntata di The Big bang theory e di Chuck per tirarmi su…

Probabilmente i miei nervi hanno ceduto e ho avuto una crisi depressiva..succede…per fortuna non molto spesso.

Mi ci è voluta buona parte della mattinata per riprendermi.

Comunque poi tutto ok, siamo andati nel palazzo della Bandai, sempre ad Asakusa. Poi un bel giretto a Ueno, dove ho potuto fotografare i 4-5 ciliegi in fiore che hanno osato sfidare il freddo gelido di questo marzo un po’ inusuale e dei bellissimi paesaggi nell’isoletta al centro del laghetto artificiale del parco di Ueno.

Parco di Ueno

In seguito ci siamo diretti a Yanaka, uno dei pochi quartieri di Tokyo rimasti intattidopo la II guerra mondiale, con il suo bel cimitero monumentale. Tornando indietro, non avendo programmi precisi, siamo scesi a Nippori, dove ho trovato un bel negozio di manga! In seguito siamo entrati in un pachinko enorme, giusto per vedere come fosse: assurdamente rumoroso! Un pasto a base di soba, un giretto e poi di nuovo all’ostello, con un po’ di sonno arretrato da recuperare!

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