Osaka è veramente stupenda, per quel poco che ho potuto vedere.
Scesi alla stazione di Nanba, abbiamo potuto assistere alle performance degli street-dancer! A qualsiasi ora potete trovare ragazzi e ragazze di qualsiasi livello, dai principianti assoluti ai geni dell’hip hop, che si allenano davanti agli specchi della piazza della stazione. Se fossi stata da sola e meno stanca sarei stata tentata di unirmi a loro! ^^
Ci siamo subito diretti verso il quartiere del divertimento di Osaka, Dotombori, vicino al fiume omonimo. Subito per modo di dire, visto che siamo andati nella direzione opposta…fortunatamente le vie principali sono così luminose e chiassose che ci siamo subito accorti che stavamo prendendo la direzione sbagliata e siamo tornati indietro.
Non riesco a togliermi dalla testa che Osaka sia la Napoli del Giappone. Sarà per il forte accento del dialetto del Kansai..sarà perchè la gente è molto più aperta rispetto al comportamento di un giapponese medio…saranno le insegne un po’ “tamarre”, sarà il chiasso che fanno i “buttadentro” che cercano di attirare clienti…non so..è una sensazione…
C’è un detto giapponese che dice: “A Kyoto ci si può rovinare per un kimono, a Osaka per una cena” (Osaka no kuidaore, Kyoto no kidaore). Beh..noi ci siamo accontentati di un ottimo Okonomiyaki e non siamo andati in rovina…la cosa carina è stata che non appena abbiamo detto “quasi quasi mangerei un okonomiyaki” è comparsa una ragazza che ci ha messo in mano due volantini che davano diritto a una bibita gratis e ci ha praticamente trascinati dentro il locale dove lavorava, un okonomiyakiya, appunto! La differenza sostanziale rispetto a quelli mangiati a Tokyo è che qua ce li hanno portati già cucinati. Ottimi, così buoni che mi sono dimenticata di fotografarli prima di iniziare a mangiare:
E’ stata proprio una splendida serata, peccato che non ci sia stato più tempo per goderci la movimentatissima Osaka!
Sarà per la prossima volta…